Villa Santo Stefano, anticamente Sancto Stephano de Valle Sancti Michaelis, sorge ai piedi dell’ultima propaggine dei monti Lepini a m. 204 s.l.m.
Il mito fondativo di Villa Santo Stefano racconta che il re volsco Metabo, padre della principessa guerriera Camilla, era solito cacciare in questo territorio, ed a memoria di questo è stata eretta un edificio ancora esistente, la Torre di re Metabo, situata all’ingresso del centro storico del paese.Le gesta del re volsco sono raccontate nell’Eneide di Virgilio, che inoltre cita il fiume Amaseno, collocando geograficamente la mitica vicenda all’interno del territorio santostefanese:
Secondo la verità storica, i primi insediamenti erano localizzati sulle rive del fiume Amaseno, e sono risalenti all’epoca romana. Sulla montagna alle spalle del paese sono stati riscontrati resti di epoca tardo-romana, appartenenti ad insediamenti rurali.
In seguito alle invasioni barbariche ed alle imprese saraceniche, la popolazione sparsa nelle campagne risalì le più sicure pendici del monte Siserno, dando vita a Castrum Sancti Stephanii. All’inizio del XIII secolo il territorio santostefanese è in mano alla famiglia De Ceccano, che fece erigere la fortificazione, il palazzo del Marchese e la torre dedicata a Metabo, per accogliere la popolazione al suo interno. Nel 1224, Giovanni I de Ceccano cede al figlio primogenito Landolfo II il castello di Santo Stefano insieme ad Arnara, Patrica e Pisterzo.
Il feudo verrà venduto nel 1425, ai signori Antonio, Prospero ed Odoardo Colonna. I Colonna saranno i baroni di Santo Stefano fino al 1816, anno in cui i detti signori rinunceranno a tutti i loro feudi a causa della soppressione dei feudi avvenuta con Napoleone, il territorio di Villa Santo Stefano passò allo Stato Pontificio. Con la formazione del Regno d’Italia, Santo Stefano è entrato a far parte della Sotto Prefettura di Frosinone e del Mandamento di Ceccano.
Ancora oggi nel centro storico restano alcuni spezzoni di mura del Palazzo del Marchese, oltre il citato Torrione, meglio noto come Torre di “re Metabo”, mitico re volsco. La porta medievale ci introduce al cuore di Villa caratterizzata da viuzze strette e ripide.
Villa Santo Stefano ha avuto sempre un’economia povera, basata sull’agricoltura e sulla pastorizia, ha conosciuto la diaspora dell’emigrazione, ma sempre i suoi abitanti sono rimasti attaccati alle proprie radici culturali che manifestano, in modo tutto particolare, nei festeggiamenti in onore dell’Assunta e di San Rocco, culminanti nella caratteristica ed antica usanza della Panarda, distribuzione di pane e ceci il giorno di San Rocco.
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