Home > Territorio > Pignataro Interamna
Il nome Pignataro Interamna deriva dalle numerose piante di pino (Pignataro) sparse sul territorio e dalla sua posizione tra due fiumi (Inter Amnes).
Per tenere sotto controllo i Sanniti, dei coloni romani e latini si insediano in un’area dove sono presenti nuclei abitati probabilmente volsci. Così viene fondata nel IV secolo a.C. la colonia latina di Interamna Lirenas. In epoca imperiale Interamna decade e viene infine distrutta durante le tarde invasioni barbariche. Non ci sono arrivate grandi vestigia dell’antica città, a parte un ponte, sparsi resti di mura e alcune colonne reimpiegate nella Chiesa del Santissimo Salvatore.
Si fa risalire proprio ad un nuovo insediamento eretto da una parte della popolazione di Interamna Lirenas l’abitato di Pignataro. Questo nuovo centro nasce sicuramente già prima del Mille.
All’incirca in questo periodo nasce un piccolo castello, Terame o Termini. I benedettini qui pongono nel 1018 a presidio gruppi di Normanni contro le mire di Aquino. A causa dello scontro tra Papato e Impero all’epoca di Federico II, gli abitanti abbandonano il castello, che viene distrutto. Molti decenni dopo comunque il castello viene nuovamente popolato.
Probabilmente nel XIII secolo. Pignataro doveva essere un centro importante nella zona perché è sede di un iudex. La guerra fra Spagnoli e Francesi combattuta sul Garigliano segna la storia di Pignataro: in quel periodo infatti il suo rango diventa quello di semplice casale affidato all’amministrazione di San Germano.
Oggi Pignataro è composto da un insieme di contrade sparse, con alcuni antichi casali. Il centro storico è stato in parte ricostruito: sorge sopra una collina circondato dai resti del muro di cinta e mostra ancora alcuni portali ottocenteschi delle antiche case. La ricostruita Chiesa Parrocchiale del Santissimo Salvatore è caratterizzata da campanili gemelli e affreschi. Spiccano gli edifici moderni, come il circolare Palazzo comunale.
Di rilievo, e sicuramente preziosi, sono i resti delle Terme, denominate “la dogana vecchia” (menzionate fin dal 308 a.C.), le rovine dei Fasti Consolari trovate nella contrada “Piumarola”, la pavimentazione in lastre di pietra e le colonne, probabilmente appartenenti al Foro della città. Di valore archeologico sono alcuni reperti storici, tra i quali alcuni frammenti di terrecotte, e di alcuni pezzi di piombo e rame monetati. Interessante e suggestiva, in piena zona archeologica, è la necropoli romana, mentre è importante la chiesa della Madonna dei Sette Dolori, risalente al 1300, dichiarata monumento nazionale.
Stemma
Meteo oggi
Dati sul comune
Altitudine: 69mt
Superficie: 24,41 km²
Abitanti: 2.393 (2022)
Patrono: Santissimo Salvatore
Giorno festivo: 6 Agosto
Comuni confinanti: Aquino, Cassino, Esperia, Piedimonte San Germano, Pontecorvo, San Giorgio a Liri, Sant’Apollinare, Villa Santa Lucia
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