Valle di Comino: tra sport e natura

La Val di Comino è un'affascinante valle immersa nella Ciociaria, una provincia italiana situata nella regione di Frosinone. Questa zona vanta una posizione privilegiata, essendo nelle immediate vicinanze del più antico Parco Nazionale d'Italia, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Questo parco è rinomato per la sua ricca biodiversità, che lo rende una destinazione imperdibile per gli amanti della natura.

Per gli appassionati di sci, la regione offre l’accesso a tre stazioni sciistiche: Pescasseroli, Forca D’acero e Opi, tutte a soli 30 minuti di auto. Alla stessa distanza, si può anche raggiungere il lago artificiale di Barrea, che si trova nel Parco d’Abruzzo e offre una vista spettacolare del paesaggio circostante.

Per coloro che desiderano esplorare le meraviglie naturali della regione, il lago artificiale di Cardito, noto anche come lago di Selva, è a soli 30 minuti di auto. Questo lago, situato nel Parco d’Abruzzo, si trova a 1000 metri sul livello del mare, vicino al caratteristico villaggio di San Biagio Saracinisco. L’ambiente sereno e il paesaggio accattivante di questo lago lo rendono una destinazione popolare tra i turisti.

Inoltre, per chi ama il sole, la sabbia e il mare, le spiagge di Formia e Gaeta si trovano a circa un’ora di distanza in auto. Queste spiagge sono ideali per chi desidera rilassarsi e crogiolarsi al caldo sole del Mediterraneo, ammirando le acque azzurre del mare.

In sintesi, la Val di Comino è una destinazione affascinante che offre qualcosa per tutti, sia che si tratti di un appassionato sciatore, di un appassionato della natura o di un amante della spiaggia. Grazie alla sua comoda posizione e alla vasta gamma di attrazioni, questa regione merita sicuramente di essere esplorata.

Vicalvi

Dopo essere partiti dalla splendida Riserva Naturale del Lago di Posta Fibreno, un’oasi mozzafiato che nasce da un complesso sistema di risorgive carsiche alimentate dal bacino dell’alta Val di Sangro, i visitatori si troveranno a percorrere un itinerario ricco di storia. Lungo il percorso, saranno deliziati dalla vista di acque fresche e cristalline, punteggiate da macchie pervinca e smeraldo, e da un’isola galleggiante nota come Rota, che sembra fluttuare con grazia come una gran dama in una danza.

Questo antico percorso fa parte dell’antica Via Francigena ed è perfetto per gli amanti del turismo rurale o per i viaggiatori che cercano un ritmo di vita più lento. Il percorso si snoda attraverso villaggi arroccati, solitari e vigili che offrono uno sguardo su uno stile di vita più semplice. Uno di questi è l’affascinante cittadina di Vicalvi, che si trova a circa 600 metri sul livello del mare e vanta un famoso castello fondato nell’Alto Medioevo (XI secolo).

Il castello domina l’incantevole scenario della Valle di Comino ed è un’esemplare fortezza difensiva con tre mura, presumibilmente di origine longobarda. I visitatori possono raggiungere facilmente il castello passeggiando per i tranquilli vicoli acciottolati del centro. La grande Croce Rossa dipinta su una delle facciate della fortezza, visibile ancora oggi, è una reliquia della Seconda Guerra Mondiale. Durante questo periodo, i tedeschi usarono il castello come ospedale da campo.

Dalla cima del castello, i visitatori possono godere di una vista mozzafiato sulla Valle del Fibreno. Questa vista mozzafiato è il modo perfetto per concludere una giornata di visite ai pittoreschi villaggi e alle meraviglie naturali della regione.

Vista su Vicalvi

Alvito

Alvito, situato nella splendida Valle di Comino, è considerato uno dei villaggi più belli della Ciociaria. Il ricco patrimonio culturale del paese, i panorami mozzafiato e gli incantevoli vicoli lo rendono una meta imperdibile per i turisti.

Il cuore del paese si trova sul Monte Morrone, alto circa 500 metri e una delle cime minori del Monte Albeto. Durante la passeggiata panoramica in salita, potrai ammirare palazzi signorili come Palazzo Ducale, Palazzo Sipari, Palazzo Castrucci, il Peschio, Palazzo Rosati e il cinquecentesco Palazzo Elvino-Panicali, chiese e angoli barocchi. La passeggiata in salita attraverso la città ti offrirà numerose soste in cui potrai assaggiare le prelibatezze locali come il Torrone Ducato e godere di una vista spettacolare sulla Piana d’Alvito.

In cima al Monte Morrone sono ancora visibili i resti dell’antico Castello Cantelmo, un maniero difensivo dell’XI secolo. Il castello presenta una serie di mura perimetrali, merlature guelfe e torri cilindriche alte 14 metri, circondate da macchia profumata e ulivi. L’esplorazione dell’intero villaggio richiede un minimo di due ore, compresa una chiacchierata con gli amichevoli abitanti del luogo.

Dopo aver esplorato il villaggio, visita uno dei ristoranti locali per assaggiare i leggendari torroncini reali, L’Pan’a moll (un piatto di pane raffermo, legumi e verdure) o un piatto di Sagne e fagioli. Assicurati di riservare molto tempo per scoprire le meraviglie di Alvito, una destinazione davvero incantevole nella Valle di Comino.

San Donato Val di Comino

San Donato Val di Comino è indiscutibilmente uno dei borghi più belli della Ciociaria, inserito nella rete delle “Bandiere Arancioni” d’Italia del Touring Club. Questo incantevole villaggio è un tesoro di vicoli stretti, che si snodano intorno a chiese, piazze e cortili fioriti, dove il tempo sembra essersi fermato e la vita scorre tranquilla, come un rinfrescante sorso d’acqua (anche se, non farti ingannare, anche qui conoscono l’olio e il vino!). Il paese sorge su un insediamento medievale a circa 728 metri di altitudine, immerso nelle verdi braccia del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con il versante abruzzese del passo montano accessibile attraverso Forca d’Acero.

Di origine sannita, l’antico Castrum (Castrum Sancti Donati) era un tempo percorso da santi e pellegrini, ma anche da cantastorie e famigerati briganti. Per chi si chiede cosa vedere a San Donato Val di Comino, lasciate da parte le guide e i sentieri più battuti e perdetevi nelle strade in salita che portano alla cima del paese, coronata dalla sua torre quadrata. Una serie di antiche porte (tra cui la quattrocentesca Porta dell’Orologio), archi (come l’Arco di San Donato o la Porta Orientale, e l’Arco dei Francesi) e spuort, tradizionali passaggi nella roccia, si alternano a scorci panoramici per riprendere fiato e godersi la vista della valle dall’alto. Non perderti il Santuario di San Donato, fondato come piccola abbazia direttamente dipendente da Montecassino e conosciuto già nell’VIII secolo, la Cattedrale dedicata a Santa Maria e San Marcello Papa e una visita alle botteghe artigiane (San Donato è nota per i suoi scalpellini) prima di gustare un aperitivo in Piazza Carlo Coletti. San Donato Val di Comino è uno dei borghi più pittoreschi del Lazio e una meta indimenticabile per i turisti che desiderano immergersi nella storia, nella cultura e nella bellezza paesaggistica.

Picinisco

Scopri le gemme nascoste del Lazio nell’affascinante villaggio di Picinisco, una città storica immersa nella Valle di Comino e base perfetta per esplorare la regione circostante. Con una pletora di opportunità per tour enologici ed escursioni nella natura, l’area vanta paesaggi mozzafiato di creste rocciose, ampi prati e foreste di faggi. Questo ambiente pittoresco è stato amato da David Herbert Lawrence, che ha risieduto a Picinisco per un periodo mentre completava il suo famoso romanzo “La ragazza perduta”. Lo scrittore inglese trovò conforto nell’ex residenza di Orazio Cervi, oggi conosciuta come Casa Lawrence in onore dell’autore, un’incantevole fattoria vittoriana circondata dalla campagna. Fermati a visitare la biblioteca, che ospita le edizioni de La ragazza perduta, e concediti una degustazione di formaggi tipici presso la Caciosteria (il Pecorino di Picinisco DOP è una prelibatezza rinomata, insieme alla Marzolina, alla Ricotta secca, al Conciato di San Vittore, al Caso-peruto e al Blu Valcomino), oppure assaggia i deliziosi spiedini di agnello.

Oltre alle delizie gastronomiche, Picinisco è una terra di pascoli e sentieri alpini che offrono la possibilità di apprezzare la serenità e la semplice bellezza della regione. Dal centro del paese si possono praticare diverse attività all’aria aperta, tra cui mountain bike, equitazione, canyoning, orienteering o trekking ai Prati di Mezzo. Per gli appassionati di montagna più esperti, le guide certificate possono portarti in cima al Monte Meta, a 2241 metri, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), dove potrai godere di una vista mozzafiato sui paesaggi circostanti. Durante l’inverno, potrai sciare o ciaspolare, con la possibilità di avvistare cervi, camosci appenninici e aquile reali durante l’escursione. Non dimenticare di fare una piacevole passeggiata nel borgo medievale, partendo da Piazza Ernesto Capocci e terminando con un tramonto infuocato sulla valle, ammirato dall’ampia terrazza panoramica con vista sulle dolci colline della regione.

Atina

Situato tra la catena montuosa delle Mainarde, una parte dell’Appennino Abruzzese-Laziale e una continuazione dei Monti della Meta al confine tra Lazio e Molise, si trova l’affascinante comune di Atina. Con poco meno di 5.000 abitanti, questa cittadina è un vero gioiello, con un centro storico che vanta l’antico castrum romano e che si è sviluppato nel corso dei secoli, dal tardo Medioevo ai giorni nostri. Atina è divisa in tre parti: il centro storico, il Colle e Atina Inferiore (conosciuta anche come Ponte Melfa).

La leggenda narra che Atina fu fondata da Saturno, che fuggì dalla Grecia e si rifugiò nel Lazio insieme alle altre città “saturniane” di Arpino, Anagni, Alatri e Aquino. Atina fu prima sotto il controllo dei Sanniti e poi di Roma. Nell’area rimangono molte vestigia della dominazione romana, tra cui le mura poligonali, che testimoniano la ricca storia della città. Per chi è interessato a saperne di più, il Museo Archeologico Giuseppe Visocchi di Atina e della Valle di Comino è una meta da non perdere.

I punti salienti del centro città includono la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Convento di San Francesco e il Palazzo Ducale medievale, oggi monumento nazionale. Il palazzo è notevole per le sue torri, il portale a sesto acuto e le bifore. Si erge su Piazza Saturno e ospita un bellissimo mosaico in bianco e nero raffigurante guerrieri armati. Altri edifici notevoli del centro sono Palazzo Visocchi, Palazzo Marrazza e Palazzo Prepositurale in Piazza Marconi.

Se hai intenzione di visitare Atina durante la stagione estiva, non perderti il festival AtinaJazz e il Festival Internazionale del Folklore, in cui si esibiscono gruppi folkloristici provenienti da tutto il mondo. Questi eventi offrono serate di festa, balli e canti, che culminano in un brindisi speciale. Atina è nota anche per il suo vino pregiato. È una meta imperdibile per gli appassionati di enogastronomia che visitano la Valle di Comino. I visitatori possono concedersi una degustazione di fagioli Cannellino DOP e di vino. A metà del XIX secolo, l’agronomo Pasquale Visocchi introdusse rinomati vitigni francesi, tra cui Cabernet, Merlot e Syrah. Oggi, il vino Atina Cabernet DOC è un nettare pregiato dal colore rubino e dall’aroma fruttato, che vale da solo il viaggio in Valcomino.

Campoli Appennino

Nella splendida Valle di Comino si trova il borgo medievale di Campoli, conosciuto anche come il Paese dell’Orso e del Tartufo. Questo incantevole villaggio è arroccato sul bordo di una dolina carsica profonda 130 metri, chiamata Tomolo, a un’altitudine di 650 metri. Il paese domina la Valle del Lacerno e offre una vista mozzafiato sul grande canyon, circondato da macchia verde brillante, sentieri sassosi, pareti calcaree e piccole cascate.

Per gli amanti della natura, Campoli è una destinazione da non perdere, con molte attrazioni da esplorare. È un luogo ideale per le famiglie con bambini che amano stare all’aria aperta. Inoltre, è un paradiso per i buongustai di tartufi, salumi e formaggi della Ciociaria.

Dal 2010, Campoli dolina ospita l’Area Faunistica dell’Orso Marsicano, dove tre orsi europei vivono al sicuro in un bosco di 15 ettari. I visitatori possono esplorare il parco e scorgere i bellissimi orsi bruni. Possono visitare l’Infopoint dedicato in Via Marconi e prenotare tour con guide esperte.

Campoli ha molte altre interessanti attrazioni da offrire. I visitatori possono ammirare la torre medievale alta 25 metri con la sua terrazza, che offre una vista panoramica a 360 gradi sui contorni della valle. Possono inoltre visitare le chiese di Sant’Andrea Apostolo e San Pancrazio, l’antico mulino ad acqua lungo il corso delle sorgenti di Carpello e i resti di una villa tardo-romana.

Da Campoli, i visitatori possono facilmente avventurarsi in altre splendide località montane, tra cui le escursioni lungo i sentieri di Capo d’Acqua e delle Miniere di Bauxite. Possono anche esplorare il Vallone Lacerno con la sua cascata, situata nel punto più profondo della gola, conosciuta in dialetto come Cuccitt’ gl’nfiern.

Per gli amanti del tartufo, consigliamo di visitare Campoli verso la fine di novembre, durante le famose e importanti Sagre del Tartufo Bianco e Nero Pregiato. Si tratta di un’occasione per vivere un weekend di sapori autentici nella Valle di Comino. I prodotti locali da provare sono il Tartufo Bianco e Nero Pregiato di Campoli Appennino, il tartufo estivo (dall’aroma più delicato), la Marzolina, il formaggio di capra fresco e stagionato e il miele biologico.

In conclusione, una visita a Campoli è un’ottima occasione per esplorare la bellezza della Valle di Comino e immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali.

Settefrati

Se sei alla ricerca di un’esperienza naturalistica insolita e piena di sorprese nella Valle di Comino, prendi in considerazione la visita a Settefrati. Questo incantevole villaggio si trova a 780 metri di altezza sui Monti della Meta ed è il luogo ideale per scoprire la storia della zona, ricca di fascino leggendario e importante centro religioso.

Settefrati era in origine un antico insediamento pre-romano noto come Vicus, risalente al 293 a.C.. Tuttavia, fu solo nel V secolo d.C. che i monaci benedettini della regione ribattezzarono il villaggio con il nome di Settefrati, che significa “Sette Fratelli”, in memoria dei sette figli martiri di Santa Felicita, uccisi dai romani nel II secolo d.C.

L’originario culto pagano della Dea Mephitis, un tempo professato nel Santuario-Oracolo di Settefrati, fu sostituito dal culto cristiano della Madonna di Canneto durante questo periodo. La Valle di Canneto, situata vicino alla sorgente del fiume Melfa, rimane un importante punto di riferimento per i fedeli della Valle di Comino e dei suoi dintorni. Il Santuario della Madonna di Canneto è una meta fondamentale per i pellegrinaggi, che culminano nella festa della Vergine Bruna dal 14 al 22 agosto. Questa statua in legno di olmo della Madonna di Canneto risale al XII-XIV secolo ed è uno spettacolo notevole da vedere. La processione notturna durante questa festa si conclude con spettacolari fuochi d’artificio che illuminano l’intera Valle di Comino.

Settefrati è un luogo di pace e preghiera, incastonato tra fitte foreste di faggi e il placido corso del fiume Melfa, che sgorga le sue acque gelide dal Monte Petroso.

Durante la tua visita a Settefrati, assicurati di esplorare il centro della città e i suoi numerosi monumenti storici e religiosi. Da non perdere è la Chiesa della Madonna delle Grazie, risalente al X secolo. Questa chiesa presenta un affresco che raffigura il Giudizio Universale e la sua architettura unica è una testimonianza della ricca storia della zona. Merita una visita anche la Chiesa di Santo Stefano Protomartire, che ospita una torre medievale del XII secolo.

Nel complesso, Settefrati è una gemma nascosta della Valle di Comino, che offre un mix unico di bellezza naturale, significato religioso e fascino storico.

Gallinaro

Gallinaro, uno dei comuni della Valle di Comino, è una leggendaria “Terra del Vino” del Frusinate che vale la pena visitare. Questo borgo medievale è arroccato su una collina a circa 558 metri sul livello del mare, offrendo una vista strategica sulla valle. È attraversata da un affluente del fiume Melfa, il Rio Mollo.

Se ha intenzione di visitare Gallinaro nei mesi estivi, non dovrebbe perdere il mitico Festival del Vino, la “Sagra del Cabernet e dei Vini Locali”, che è un evento vivace da 30 anni. Questa festa, che si tiene il 13 e 14 agosto, è un’occasione per assaggiare prodotti tipici locali e per concedersi degustazioni di Cabernet presso le cantine aperte e le enoteche sparse per la città.

Belmonte Castello

Situato nella valle del Clia, che collega la Valle di Comino con i territori della provincia di Cassino, si trova un’altra gemma della regione Lazio abbracciata dalle cime punteggiate di boschi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Arroccato su uno sperone roccioso che domina la vegetazione del Monte Cairo e protetto dal profilo del Monte Morrone, che svetta a nord-est della città con un’altezza di 1.059 metri, Belmonte Castello (Bellus Mons) è un altro dei centri di origine sannitica della Valle di Comino che le consiglio vivamente di visitare.

Nonostante sia stato danneggiato dai terremoti e dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, alcune delle più antiche glorie di Belmonte Castello sono ancora oggi visibili, come le mura originali della città e la torre medievale, oltre ai resti dell’acquedotto romano (I secolo a.C.) nella zona di Costa Campopiano.

Belmonte Castello è una vera testimonianza della ricca storia e del patrimonio culturale della regione Lazio, e la sua splendida cornice naturale nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise lo rende una destinazione imperdibile per qualsiasi turista interessato ad esplorare la miscela unica di storia antica e bellezza naturale mozzafiato della zona.

Con la sua storia affascinante, l’architettura straordinaria e i dintorni pittoreschi, Belmonte Castello è una destinazione davvero accattivante, da non perdere.

Vallerotonda

La regione in cui sorge Vallerotonda, caratterizzata da un terreno montuoso, ha una ricca storia che risale all’antichità. Nonostante sia stata abbandonata dai suoi abitanti in passato, l’area ospita resti archeologici che testimoniano il suo uso precedente. La comunità montana è composta da quattro insediamenti, il principale dei quali risale al Medioevo, quando la popolazione era concentrata in castelli fortificati per ordine degli abati cassinesi, che erano i signori della zona.

Nel corso del XIII secolo, l’abate Bernardo Ayglerio svolse un ruolo significativo nella riorganizzazione della comunità, definendo i benefici e gli obblighi degli abitanti del villaggio. I documenti storici indicano che Vallerotonda era una comunità piccola e tranquilla, dedicata principalmente alla pastorizia e all’agricoltura, che era limitata a causa delle scarse risorse della zona. Essendo situati su colline alte e fuori dalle rotte principali, Vallerotonda e i villaggi vicini hanno avuto storicamente un’esistenza limitata.

L’emigrazione è stata un evento comune dal momento dell’unificazione italiana fino a dopo la Seconda Guerra Mondiale, a causa delle scarse risorse della comunità. Tuttavia, il ritorno definitivo o stagionale di una parte significativa della popolazione ha portato alla fine dell’isolamento della zona. Oggi, Vallerotonda è un’attraente destinazione turistica con una storia unica, che offre ai visitatori l’opportunità di sperimentare la bellezza del suo terreno montuoso e di esplorare il suo ricco patrimonio culturale.